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leggi e sentenze

Demolizione e ricostruzione con diverso "sedime"

Nel mondo in continua evoluzione delle ristrutturazioni edilizie, il Decreto Semplificazioni (76/2020) ha introdotto importanti cambiamenti che hanno suscitato molte domande e discussioni.

Nel mondo in continua evoluzione delle ristrutturazioni edilizie, il Decreto Semplificazioni (76/2020) ha introdotto importanti cambiamenti che hanno suscitato molte domande e discussioni. Tra le questioni più dibattute vi è quella riguardante la demolizione e ricostruzione di edifici in una diversa area di sedime. Questo articolo esamina l'argomento delicato e fornisce una chiara panoramica delle regole e dei criteri che governano tale pratica.

Il Caso del Tar Palermo: Una Sentenza Illuminante

Una recente sentenza del Tar Palermo (n. 2409/2023, 20 luglio) ha gettato luce su questa controversia. Il caso riguardava il ricorso di un privato contro un parere negativo emesso dal responsabile del procedimento per il rilascio di un permesso di costruire. L'obiettivo del privato era chiaro: demolire un edificio in un lotto e ricostruirlo, senza aumentare il volume, su un altro lotto. La questione centrale era se questa pratica potesse essere considerata ristrutturazione edilizia, come previsto dall'art. 3, comma 1, lett. d) del dpr 380/2001, che fa riferimento a un "diverso sedime".

L'Arte della Differenziazione: Lotto vs. Sedime

Il Tar Palermo ha dovuto affrontare il compito di stabilire se la demolizione di un edificio con la successiva ricostruzione in un lotto completamente diverso, situato a circa 150 metri di distanza, potesse essere ricondotta al concetto di ristrutturazione edilizia. Tuttavia, i giudici amministrativi hanno respinto questa tesi.

L'Ampliamento del Concetto di Ristrutturazione Edilizia

Da constatare l'espansione della nozione di ristrutturazione edilizia, che ora include interventi di demolizione e ricostruzione con diverse caratteristiche, è stata resa possibile dall'art. 10, comma 1, lett. b) del DL 76/2020, convertito con modifiche dalla legge 120/2020. Tuttavia, secondo i giudici, questa ampliamento ha l'obiettivo di consentire l'utilizzo del suolo già consumato da edifici preesistenti.

La Cruciale Distinzione tra Ristrutturazione e Nuova Costruzione

Un elemento chiave emerso dall'articolo è la distinzione tra ristrutturazione edilizia e nuova costruzione, una distinzione riconosciuta dalla giurisprudenza amministrativa. La ristrutturazione riguarda interventi volti a trasformare edifici esistenti, mentre la nuova costruzione implica la trasformazione del territorio senza la presenza di una struttura preesistente.

In conclusione, la ristrutturazione edilizia, secondo la giurisprudenza, richiede la presenza di una costruzione preesistente, senza la quale non può essere considerata tale. Pertanto, la traslazione di un edificio ricostruito in un'area diversa da quella in cui era ubicato l'immobile demolito non rientra nella definizione di ristrutturazione edilizia. La normativa mira a contenere il consumo di suolo, una sfida fondamentale per l'urbanistica contemporanea.

In un mondo in costante mutamento, comprendere appieno le regole e le sfide della ristrutturazione edilizia è cruciale per architetti, imprenditori e professionisti del settore, al fine di garantire un futuro sostenibile per le nostre città.

Scarica la sentenza negli allegati.

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Author

Nicola Mario Fraccalvieri

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